martedì 23 giugno 2009

Ma ce n'era proprio bisogno ?

Questa è la domanda che mi sono posto tante volte prima di iniziare.
In verità credo di no, sul web oggi si trova tutto ciò che occorre per rovinarsi la vita senza arrivare su questo blog.
Però spesso ci tocca subire un vero e proprio scempio di scellerate pubblicità o ancora peggio volgarità sia lessicali che intellettuali per poter soffrire come vorremmo.
Giochi, giochini, spam, commenti insulsi...
Insomma, anche rovinarsi la vita non è poi così facile.
In più la nostra attività e autonomia consiste quasi sempre soltanto nel poter reagire agli stimoli e alle riflessioni altrui.
Così muore il nostro desiderio grande o piccolo di protagonismo.
Soffocato dalla complessità tecnologica di ritagliarsi uno spazio per poter dire:ci sono anch'io.
E siccome io ci sono mi sono anche un pò stancato di vedere che l'arroganza del mezzo amplifica quella delle persone.
Quindi alla fine penso che sì, almeno per me, c'era proprio bisogno di uno spazio libero di libera riflessione.
E' anche un modo per recuperare in forma moderna il vecchio concetto di lettera che ormai, desueto e arcaico, il mondo sta contribuendo a mandare in soffitta.
Io ci credevo invece alla lettera.
Che strumento formidabile!
Ti mettevi lì, sul tavolo della cucina, prendevi carta e penna e cominciavi, logorroico, incontenibile e incontrollato a scrivere pensieri, descrivere emozioni, dare consigli, dichiarare amori e separazioni irrevocabili.
E su quella carta ogni tanto una lacrimuccia o una macchia di caffè impreziosivano l'elaborato.
Poi chiudevi, spedivi e aspettavi che la tua missiva arrivasse.
Nel frattempo ti arrovellavi pensando alla reazione e alla risposta che i tuoi pensieri avrebbero generato nella mente e nello scritto dello, spesso, ignaro destinatario.
Quante volte avrei voluto cambiare le parole che come pietre tombali erano ormai incise sulla filigrana e gridare, scusa, non è vero, ho cambiato idea!
E con quanta trepidazione aspettavo le risposte nella casella della posta.
Ecco, solo per tornare a vivere queste piccole emozioni notturne e quotidiane dico:si, ce n'era bisogno almeno per me.
Questo quindi sarà il mio luogo di riflessione, il giorno che vedrò altri utilizzarlo allo stesso modo saprò di avere ottenuto un piccolo successo.
Una riflessione libera ma che vorrei mai volgare, per la volgarità c'è facebook, la posta aziendale e la strada.
Per la gentilezza, la profondità, l'ascolto e la possibilità di poter sussurrare "ci sono anch'io" con questo piccolo pensiero, c'è questo piccolo spazio libero.
E' un nuovo giorno, per me è un grande successo

Pino

3 commenti:

  1. Wow! Pino, sono commosso, impressionato e contento che tu abbia fatto un ulteriore passo nel web 2.0! Complimenti e congratulazioni! Da qui in avanti si posta ogni qualvolta tu voglia. Pubblica ogni post anche su FB. Aggiungi link di blog che segui nel blogroll (una lista di link di blogs che segui). Quando citi una fonte sempre aggiungere collegamento ipertestuale. E poi pian piano andiamo avanti! Complimenti bravo! Sono già un fan del tuo blog! :)

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  2. L'idea è anche questa.
    Qualche traccia sarebbe necessaria per ripercorre a ritroso le strade già battute.
    Scoprire e accettare da dove si è partiti aiuta a comprendere cosa si è diventati e forse può illuminare il percorso che resta.
    In fondo quello che conta è il viaggio

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