giovedì 6 gennaio 2011

NEW AGE

Oggi riprendo a scrivere.
Dopo un pò di tempo, molto tempo.
Non che non ci fossero cose da dire ma perché come sempre manca il tempo per farlo.
Dall'ultimo post molte cose sono successe.
Non ultima è finalmente iniziata, a carissimo prezzo sotto il profilo economico, la mia nuova carriera da imprenditore.
Imprenditore di un sogno spero, quello cioè di liberarmi e liberare alcuni altri dalla iattura della schiavitù lavorativa.
La mia società sta iniziando a decollare dopo un anno di rodaggio.
Adesso siamo in circa venti persone e a dire il vero con mia somma stupefazione arrivarci è stata una cosa difficilissima.
C'è sicuramente bisogno di lavorare: nell'ultima selezione abbiamo visionato circa venticinque persone per 8 posti di lavoro.
Non c'è altrettanto sicuramente il desiderio di soffrire per costruire il proprio futuro:la prima domanda che ricevo è di emolumenti molto maggiori di quelli che l'azienda può offrire col risultato che molte persone rifiutano il lavoro perché poco remunerativo.
Spero sempre che si facciano vivi i laureati figli di extracomunitari:hanno tempra, voglia di sacrificarsi e desiderio di salire la scala sociale.
Manca molto questo desiderio di costruire la propria storia partendo dalla realtà e sapendola decodificare, accettando che per avere un futuro gratificante e migliore o uguale a quello dei nostri genitori dobbiamo faticare, prima o poi, accettando di metterci in competizione con gli altri.
Che ne sarà di questi ragazzi presuntuosi e arroganti che vogliono tutto subito ?
Purtroppo il Dio del benessere ha offuscato il Dio della fatica.
Quale stabilità avrà mai una casa costruita sul nulla ?

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